“Il giornalista può andare esente dalla responsabilità per il reato di diffamazione qualora si limiti a riportare il contenuto di un’intervista ad un personaggio noto che occupa una posizione di alto rilievo nell’ambito della vita politica, economica, scientifica, culturale che rilasci dichiarazioni, pure in sé diffamatorie nei confronti di altro personaggio, la cui posizione sia altrettanto rilevante negli ambiti innanzi indicati. In tal caso, infatti, la notizia è costituita dal fatto in sé delle dichiarazioni rese dal personaggio altamente qualificato, risultando l’interesse del pubblico ad apprenderla del tutto indipendente dalla corrispondenza al vero del suo contenuto e dalla continenza del linguaggio adoperato, con la conseguenza che la predetta notizia merita, anche se lesiva della reputazione altrui, di essere pubblicata, in quanto soddisfa l’interesse della collettività all’informazione. Orbene, in siffatta ipotesi, non si può pretendere dal giornalista che controlli la verità storica del contenuto dell’intervista, atteso che ciò potrebbe comportare una grave limitazione della libertà di stampa” (Cass. pen. Sez. V, 11-04-2013, n. 28502).